Il metodo delle punte a perdere è stato sviluppato per consentire la rapida realizzazione di pozzi di monitoraggio di diametro ridotto. Il metodo consente la realizzazione di perforazioni molto regolari, di diametro leggermente superiore a quello delle tubazioni, in modo da facilitarne la penetrazione riducendo l’attrito. Questo permette di raggiungere maggiori profondità, e facilita l’estrazione dei tubi di contenimento.
Una volta raggiunta la quota desiderata, nel pozzetto possono essere inseriti filtri o sensori, ed i tubi di contenimento essere rimossi per mezzo dei vari sistemi di estrazione forniti.
Il set standard è dotato di un martello a percussione con motore elettrico, ed è in grado di raggiungere una profondità di 10 metri con l’equipaggiamento fornito, che è particolarmente completo. Il metodo è particolarmente rapido ed efficiente, e pesi ed ingombri relativamente modesti ne consentono il trasporto anche in aree di difficile accesso.
Oltre alla realizzazione di pozzi di monitoraggio per analisi ambientale, il sistema è anche utilizzato per l’inserimento di cariche esplosive.
La perdita delle punte nel suolo non presenta problemi di inquinamento, dal momento che sono realizzate in materiali presenti in natura nel terreno.